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FINANZIAMENTI A TASSO ZERO PER LA NASCITA E LO SVILUPPO DI START-UP INNOVATIVE CON SMART&START ITALIA

Smart&Start Italia è un incentivo volto a sostenere la nascita e la crescita delle start-up mediante l’erogazione di un finanziamento a tasso zero. L’obiettivo è stimolare una nuova cultura imprenditoriale legata all’economia digitale, valorizzare i risultati della ricerca scientifica e tecnologica e incoraggiare il rientro dei “cervelli” dall’estero, finanziando progetti di sviluppo imprenditoriale con un programma di spesa di importo compreso tra 100.000 euro e 1.5 milioni di euro.

La misura è gestita da Invitalia e, al 1° Maggio 2021, sono state finanziate 1.201 start-up innovative, concedendo 441 milioni di euro e creando 7.367 nuovi posti di lavoro.

 

Chi sono i destinatari

Destinatari dell’incentivo sono le start-up innovative costituite da non più di 60 mesi e iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese. Possono, dunque, richiedere un finanziamento:
– start-up innovative di piccola dimensione, costituite da non più di 60 mesi;
– team di persone fisiche che vogliono costituire una start-up innovativa in Italia, anche se residenti all’estero, o cittadini stranieri in possesso dello “Startup Visa”. In tal caso, la costituzione della società deve avvenire entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione all’agevolazione;
– imprese straniere che si impegnano ad istituire almeno una sede sul territorio italiano.

 

Cosa viene finanziato

L’incentivo finanzia piani d’impresa aventi ad oggetto la produzione di beni e l’erogazione di servizi e il progetto imprenditoriale deve possedere almeno una delle seguenti caratteristiche:
– avere un significativo contenuto tecnologico e innovativo;
– essere orientato allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things;
– essere finalizzato alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.

Vengono finanziate spese, comprese tra 100.000 euro e 1.5 milioni di euro, finalizzate all’acquisto di beni di investimento e servizi e al sostenimento di costi del personale e di funzionamento aziendale. Di seguito si riportano le categorie di spesa rientranti nel finanziamento:
– immobilizzazioni materiali quali impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche, ovvero tecnico-scientifiche, nuovi di fabbrica, purché coerenti e funzionali all’attività d’impresa;
– immobilizzazioni immateriali necessarie all’attività oggetto dell’iniziativa agevolata, quali brevetti, marchi e licenze, certificazioni, know-how e conoscenze tecniche, anche non brevettate, correlate alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
– servizi funzionali alla realizzazione del piano d’impresa, direttamente correlati alle esigenze produttive dell’impresa;
– personale dipendente e collaboratori a qualsiasi titolo aventi i requisiti indicati all’articolo 25 del decreto-legge n. 179/2012.

Nel limite del 20% è ammissibile a contribuzione un importo a copertura delle esigenze di capitale circolante connesse al sostenimento di spese per materie prime, servizi necessari allo svolgimento delle attività dell’impresa e godimento di beni di terzi.

I piani d’impresa devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e devono essere conclusi entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.

Il finanziamento copre fino all’ 80% delle spese ammissibili ma tale percentuale può salire se la start-up è costituita interamente da donne e/o giovani sotto i 36 anni, oppure se tra i soci è presente un esperto con il titolo di dottore di ricerca italiano (o equivalente) che lavora all’estero e vuole rientrare.

Le start-up con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia possono godere di un contributo a fondo perduto pari al 30% e restituire solamente il 70% del finanziamento ricevuto. Con il decreto Rilancio del 20 Maggio 2020 viene esteso il contributo a fondo perduto anche alle start-up innovative localizzate nel cratere sismico del Centro Italia.

I finanziamenti agevolati hanno una durata massima di dieci anni, sono a tasso zero e non sono assistiti da forme di garanzia. Il rimborso, che inizierà dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, avverrà secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno.

Oltre al finanziamento e al contributo a fondo perduto è previsto un servizio di tutoraggio. Le sole start-up innovative costituite da non più di 12 mesi possono usufruire di servizi di tutoraggio tecnico-gestionale identificati in base alle caratteristiche delle startup. Il valore di tali servizi è pari a 15.000 euro per le startup localizzate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e a 7.500 euro per le start-up localizzate nel restante territorio nazionale.

 

Come presentare domanda

Le domande di agevolazione possono essere presentate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione sul sito internet di Invitalia, secondo le modalità e gli schemi ivi indicati.

L’istruttoria dei piani d’impresa è effettuata sulla base dei seguenti criteri di valutazione:
– adeguatezza delle competenze tecniche, organizzative e gestionali richieste dall’attività imprenditoriale;
– carattere innovativo dell’idea alla base del piano di impresa, in riferimento alla introduzione di un nuovo prodotto e/o servizio, ovvero di nuove soluzioni organizzative o produttive;
– sostenibilità economica e finanziaria dell’iniziativa, anche tenuto conto delle prospettive del mercato di riferimento al quale l’impresa proponente rivolge la propria offerta, ovvero del potenziale nuovo mercato individuato;
– fattibilità tecnologica ed operativa del piano d’impresa.

E’ previsto un punteggio aggiuntivo in fase di valutazione per le iniziative che:
– attivano collaborazioni con incubatori, acceleratori d’impresa, compresi gli Innovation Hub e gli organismi di ricerca;
– operano al Centro-Nord e realizzano piani di impresa al Sud;
– dispongono di un accordo di investimento con un investitore qualificato;
– dispongono del rating di legalità.

 

Erogazione dei finanziamenti

L’erogazione delle agevolazioni per stato di avanzamento può avvenire sulla base di fatture quietanzate e non quietanzate. In caso di fatture non quietanzate (nei limiti, comunque, del 30% delle spese ammesse alle agevolazioni) il pagamento delle stesse dovrà essere dimostrato al successivo stato avanzamento lavori, fatta salva la facoltà del soggetto gestore di richiedere la documentazione attestante l’avvenuto pagamento dei titoli di spesa decorsi sei mesi dalla richiesta di erogazione dello stato avanzamento lavori ed in assenza di ulteriori richieste di erogazione. L’erogazione del finanziamento connesso alle esigenze di capitale circolante è effettuata proporzionalmente agli stati avanzamento lavori rendicontati.

 

Smart&Start Italia costituisce un valido incentivo per il mondo delle startup. Un finanziamento che copre fino all’80% delle spese ammissibili costituisce di certo un ottimo punto di partenza per giovani imprenditori e/o “innovatori”.

 

Fonti:
– Circolare n. 439196 del 16 dicembre 2019;
– Testo coordinato del Decreto ministeriale 24 settembre 2014;
– Decreto ministeriale del 30 agosto 2019;
– Articolo 29 del decreto-legge n. 34 del 30 aprile 2019.