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LEGGE DI BILANCIO 2023: NUOVO REGIME FORFETARIO E FLAT TAX INCREMENTALE

Il regime forfetario è interessato da nuove disposizioni introdotte dalla legge di bilancio 2023. Viene ampliata, infatti, la platea di soggetti rientranti nel regime agevolato a seguito dell’innalzamento della soglia di ricavi e compensi per accedere all’imposta sostitutiva del 15%.

Non mancano agevolazioni fiscali per tutti gli altri soggetti, esclusi dalle previsioni del regime forfetario, che nel 2023 incrementino il proprio utile rispetto al triennio precedente in misura maggiore al 5%.

 

Nuovo regime forfetario

Il regime forfetario prevede l’applicazione di un’imposta sostitutiva pari al 15% (percentuale che scende al 5% per i primi 5 anni di attività e nel rispetto di alcune condizioni) applicata sul reddito imponibile calcolato in percentuale rispetto ai ricavi e proventi del periodo, sulla base del codice ATECO di ogni specifica attività.

Con le novità introdotte dalla legge 197 del 29 Dicembre 2022 – “legge di bilancio 2023” a partire da quest’anno potranno usufruire delle disposizioni di vantaggio previste per i forfetari i soggetti che non superino il limite di 85.000€ di ricavi e proventi percepiti.

Il regime agevolato si interromperà automaticamente in corso d’anno qualora sia superata la soglia di 100.000€ di ricavi e proventi. In quest’ultimo caso, ai fini delle imposte dirette, il reddito sarà calcolato con le modalità ordinarie per l’intera annualità con conseguente assoggettamento all’IRPEF e alle relative addizionali e il soggetto dovrà applicare l’IVA a partire dall’operazione che comporta il superamento dei 100.000€ di fatturato.

Se invece il fatturato registrato durante l’anno superi la soglia di 85.000€, ma resti al di sotto dei 100.000€, il soggetto potrà applicare l’aliquota agevolata per l’anno in corso, ma dall’anno successivo non rientrerà più nel regime forfetario.

 

Flat tax incrementale

Si tratta di un beneficio fiscale previsto dell’articolo 1 comma 55 della legge 190/2014 così come modificato dalla legge di bilancio 2023.

L’agevolazione è destinata, in via residuale, alle persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni escluse dal regime forfetario, che abbiano incrementato il proprio utile in misura superiore al 5% rispetto al triennio precedente.

Stabilito l’ambito soggettivo a cui si riferisce la norma appena citata, si procede al calcolo dell’imposta dovuta seguendo le indicazioni del comma 55.

La flat tax si applica al reddito incrementale dato dalla differenza tra il reddito dichiarato nel 2023 e il reddito più elevato dichiarato tra il 2020 e il 2022.

Da tale differenza viene sottratta la franchigia del 5% del reddito 2020, 2021 o 2022 preso come riferimento. La franchigia è tassata secondo le regole del regime applicato in via ordinaria dal soggetto; il restante 95% dell’incremento reddituale con un’imposta sostitutiva del 15% con il limite massimo di 40.000€.

Le diposizioni successive al comma 55 forniscono delle ulteriori specificazioni relative all’applicazione della flat tax incrementale, in particolare:

– i redditi assoggettati all’imposta sostitutiva rilevano in ogni caso per la quantificazione dei requisiti reddituali utili al riconoscimento di deduzioni, detrazioni o altri benefici;

– al fine del calcolo degli acconti dovuti per il periodo d’imposta 2024, l’imposta del periodo precedente da prendere in considerazione è calcolata al netto dell’applicazione della flat tax incrementale: nell’esempio che segue, la base di calcolo degli acconti sarà di 48.100€.

 

Un esempio per chiarire

Si prenda ad esempio il caso di un professionista che abbia conseguito nel 2023 un reddito pari a 120.000€, nel 2020 un reddito di 85.000€, nel 2021 di 90.000€ e nel 2022 di 100.000€.

Si procede, di seguito, al calcolo della base imponibile sulla quale applicare l’aliquota agevolata del 15%.

La suddetta base imponibile è data dalla differenza tra 120.000€ (reddito 2023) e 100.000€ (reddito più elevato del triennio 2020/2022), pari a 20.000€; dall’importo calcolato dovrà essere decurtato il 5% di 100.000€ corrispondente a 5.000€.

Si ottiene in questo modo un importo di 15.000€ da cui scaturisce un onere fiscale di 2.250€ (15.000 x 15%); sui restanti 105.000€ verrà applicata l’aliquota ordinaria IRPEF e le relative addizionali.

L’IRPEF dovuta su 105.000€ ammonta a 38.050€; ipotizzando addizionali del 3%, il contribuente verserà in totale 43.450€ (38.050€ + 3.150€ + 2.250€). In assenza dell’agevolazione, il soggetto avrebbe pagato 48.100€. Si ottiene, in tal modo, un risparmio d’imposta pari a 4.650€.

È importante specificare che tale agevolazione opera soltanto per l’annualità 2023 in sede di dichiarazione dei redditi.

 

Conclusioni

In definitiva, le persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni che abbiano percepito entro il 31 dicembre 2022 compensi per un ammontare superiore a 65.000€, ma inferiore a 85.000€, potranno continuare ad applicare il regime forfetario anche nel 2023.

Tali soggetti dovranno monitorare il proprio fatturato affinché il calcolo del reddito a fine anno sia conforme alla nuova normativa in termini di imposte dirette e di IVA.

La flat tax incrementale, invece, incentiva la crescita rispetto agli anni precedenti dei soggetti esclusi dal regime forfetario, ampliando in tal modo il raggio d’azione degli incentivi della legge di bilancio 2023.

 

Fonti: