Non è più una questione da “grandi imprenditori”.
Ad oggi anche per le piccole e medie imprese e per gli studi professionali, risulta necessario guardare al futuro e pianificare le strategie di azione nel modo più strutturato ed efficace possibile. Da sempre le PMI italiane fanno ricorso al debito bancario e all’autofinanziamento per portare avanti il proprio business e i propri obiettivi; altrettanto spesso, però, le linee strategiche non risultano adeguatamente messe a fuoco e la pianificazione finanziaria non è supportata da strumenti e competenze idonei.
Una solida strategia finanziaria passa attraverso un’accurata valutazione delle specifiche esigenze dell’impresa o dello studio professionale.
Perché dotarsi di un piano finanziario?
Nella tradizione imprenditoriale italiana, documenti come il business plan, il bilancio prospettico o il report dei flussi di cassa futuri, sono sempre stati considerati tipologie di reportistica lontane dalla quotidianità, la cui stesura avrebbe soltanto comportato maggiori oneri da sostenere su diversi fronti. Al contrario, la pianificazione finanziaria riveste un ruolo sempre più rilevante nella gestione aziendale, e ha acquisito un’importanza crescente anche nel rapporto banca-impresa, che è in profonda trasformazione.
Incrementare il proprio business, diversificare l’offerta di prodotti e\o servizi, allargare geograficamente il mercato di riferimento, sono tutti obiettivi che devono crescere di pari passo all’analisi del fabbisogno finanziario. Il miglioramento deve essere qualitativo oltre che quantitativo: per poter concretizzare la strategia aziendale, serve dotarsi di una struttura gestionale che permetta l’elaborazione di prospetti, aggiornati in tempo reale, sulla situazione finanziaria, in relazione all’utilizzo dei mezzi di finanziamento in essere e alle condizioni di incasso e pagamento di clienti e fornitori.
A questo punto, è facile smentire il sentimento comune che vede la pianificazione finanziaria e le PMI, come realtà molto distanti tra loro: la strategia finanziaria è alla portata di tutti e si realizza, ad esempio, ogni qualvolta l’imprenditore mette nero su bianco le condizioni di incasso e pagamento di fatture attive e passive, aggrega tali dati alle condizioni bancarie delle linee di credito in essere e affianca l’analisi dei costi fissi da sostenere periodicamente.
Pertanto, il primo passo è acquisire consapevolezza delle potenzialità di una corretta pianificazione, munirsi di strumenti ad hoc che possano rendere più efficace la gestione delle proprie liquidità e porsi le giuste domande: svolgo un’adeguata pianificazione dei miei impegni finanziari di breve termine? Quali strumenti utilizzo? Qual è il mio margine di miglioramento?
Amministrando il presente ed il futuro prossimo con strumenti idonei, anche la strategia di medio termine può risultare accessibile e rappresentare un vantaggio competitivo non trascurabile.
Il rapporto con le banche
La pianificazione finanziaria porta con sé anche il miglioramento delle condizioni utili per l’accesso al credito. Le richieste degli istituti bancari sono in evoluzione e prevedono un’attenzione crescente nei riguardi della strategia finanziaria delle imprese che fanno domanda per l’ottenimento di nuovi finanziamenti.
L’EBA – Autorità Bancaria Europea – pubblica periodicamente nuovi framework utili sia alle banche che alle imprese. Nelle ultime linee guida, già in vigore dal 30 Giugno 2021, viene introdotto l’approccio “forward looking cash flow oriented” che tratteggia un cambiamento radicale per le PMI italiane e per gli studi professionali.
La crescente cultura del rischio, agevola il cambiamento già in atto: le banche pongono maggiore attenzione alle prospettive future di un’impresa, a prescindere dalle sue dimensioni.
La capacità di gestire le liquidità a breve e medio termine, risulta una condizione maggiormente utile rispetto alla presentazione di dati storici e statici, non adatti a garantire la futura capienza dell’impresa nel far fronte al rimborso del finanziamento.
Flussi di cassa e proiezioni credibili, capaci di mettere in luce la capacità di generare redditi futuri, sono, pertanto, elementi imprescindibili nel rinnovato rapporto banca-impresa.
In definitiva, le PMI e gli studi professionali sono chiamati ad implementare i propri modelli di pianificazione e ad investire nell’efficientamento delle strategie aziendali: operando in questa direzione, incrementeranno la propria solidità patrimoniale e soprattutto la propria reputazione e credibilità, rendendosi concretamente artefici del proprio futuro.
Fonti:
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Marco Giorgino 27 maggio 2019 - “Alle PMI italiane serve una strategia finanziaria più forte” http://www.ilsole24ore.it
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Giuliano Soldi 19 ottobre 2020 – “Il budget di cassa nel rapporto con la banca” http://www.professionista-digitale.it
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Giuseppe Palamone 16 maggio 2023 - “PMI e processi del credito dopo le Linee Guida EBA. Che fare?” http://www.fiscoetasse.com