Il tessuto produttivo italiano è composto principalmente da realtà imprenditoriali di piccole e medie dimensioni, che spesso sono imprese a conduzione familiare. In esse, la sovrapposizione di famiglia, proprietà e impresa accresce la sensibilità verso temi quali la continuità aziendale e il passaggio generazionale. L’obiettivo è quello di individuare il modo migliore di garantire una prospettiva di lungo periodo all’impresa e rendere il passaggio tra le diverse generazioni della famiglia il meno traumatico possibile.
La pianificazione del passaggio generazionale
Il passaggio generazionale è un processo che conduce al passaggio di capitale e di responsabilità gestionale, dalla generazione presente a quella emergente, al fine di garantire la continuità dell’impresa. Si tratta di un processo graduale che segue una serie di fasi e che vede nella pianificazione il punto di partenza, seppur riferita a più livelli:
- familiare, per l’allocazione dei soggetti nel ruolo più adatto;
- aziendale, per la riorganizzazione mediante organi di governance più moderni;
- extra-aziendale, per la ristrutturazione delle relazioni e dei rapporti con l’esterno;
- finanziario, per individuare le risorse patrimoniali necessarie per effettuare il passaggio.
Affinché la pianificazione sia ben gestita è necessario:
- considerare impresa e famiglia come entità distinte e autonome;
- prevedere un sistema moderno di governance in cui i ruoli e le responsabilità siano tenuti distinti;
- anteporre il merito ai legami familiari, evitando privilegi verso i membri familiari nel momento dell’attribuzione degli incarichi e valorizzando merito e performance;
- definire un sistema di regole condivise;
- coinvolgere persone o istituzioni terze rispetto alla famiglia, per garantire un approccio imparziale ed oggettivo nell’analisi della potenzialità di sviluppo del business.
Strumenti per il passaggio generazionale
La continuità aziendale è più facilmente garantita utilizzando opportuni strumenti giuridici che consentono di organizzare il passaggio generazionale in modo da poter trasferire competenze e costruire una governance adeguata, quali:
- il trust, che consente di tutelare determinati beni affidandoli a un altro soggetto che avrà l’incarico di gestirli. Mediante questo strumento, l’imprenditore incarica un soggetto di gestire il patrimonio dell’impresa nell’interesse dei successori e di trasferirlo a questi al termine di un certo periodo;
- il patto di famiglia, con cui l’imprenditore può trasferire ad uno o più eredi l’impresa o le quote di partecipazione al capitale. Si tratta di un contratto inter vivos ad effetti reali e a titolo gratuito e offre all’imprenditore la possibilità di definire ex ante le regole in base alle quali gestire il trasferimento dell’impresa. Deve essere stipulato per atto pubblico e devono partecipare tutti coloro che sarebbero legittimari se in quel momento si aprisse la successione: ai legittimari è dovuta la liquidazione degli importi corrispondenti al valore delle quote di legittima, mediante il pagamento di una somma o l’attribuzione di beni in natura; mediante il patto di famiglia è possibile, con il consenso di tutti i familiari, trasferire l’impresa o le quote di partecipazione ai discendenti, liquidando economicamente i familiari aventi diritto per legge a una quota della futura eredità;
- la holding di famiglia, che è una società holding i cui soci sono membri di una stessa famiglia e il cui controllo è unitario e concentrato nelle mani del socio fondatore che conferisce nella holding le partecipazioni detenute nelle società operative. È garantito un controllo diretto e unitario sulle società operative appartenenti al gruppo ed è possibile che l’amministrazione sia affidata ad un soggetto autonomo ed esterno alla famiglia.
La creazione di una holding di famiglia, comporta molti vantaggi, come:
- una governance di gruppo più snella;
- il contenimento di eventuali controversie familiari;
- la pianificazione e facilitazione del passaggio generazionale;
- l’ottimizzazione della gestione finanziaria;
- il rafforzamento dell’immagine aziendale dovuto alla percezione delle capacità aggregative della famiglia.
In conclusione, la scelta dello strumento giuridico con cui gestire il passaggio generazionale è strettamente legata alle caratteristiche della famiglia presa in considerazione, alla dimensione e qualificazione del patrimonio, alla tipologia di beni, al numero di familiari e alle finalità perseguite. In ogni caso però la pianificazione è fondamentale per le sorti di ogni impresa e per garantire la continuità aziendale.
Fonti:
-
Forbes.it
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Brocardi.it
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Assoholding.it
-
Fiscomania.com